MILANO - Naïf è il titolo del nuovo album di Malika Ayane, in partenza nei prossimi giorni anche per il Festival di Sanremo dove sarà in gara con il brano Adesso e qui (Nostalgico presente).
Il quarto lavoro da studio della cantante uscirà il 12 febbraio ed è stato scritto tra Milano, Parigi e Berlino che è la città che ha eletto da qualche tempo a sua seconda casa. Al disco ha collaborato un team di autori internazionali, da Shridhar Solanki, già al lavoro con Craig David e Natalie Imbruglia, fino al canadese Simon Wilcox e al francese Francoise Villevieille, mentre la produzione è affidata ad Alex Reinemer e Stefan Leisering del collettivo di dj berlinesi Jazzanova. Malika, con che spirito è nato questo nuovo album?
«Ho voluto raccontare le atmosfere di certe feste e il modo di guardare alle cose con leggerezza, pensando all'oggi». Al lavoro con te sui testi, ancora una volta ci si è messo Gino De Crescenzo in arte Pacifico. Come è andata questa volta?
«Con Gino ci siamo incontrati a Parigi per rifinire i brani. Proprio lì è arrivata l'idea di una canzone che parlasse del qui e ora vissuto dagli amanti clandestini e che poi è diventata la scelta per il Festival». Per la serata festivaliera del giovedì dedicata alle cover canterai “Vivere” di Vasco Rossi...
«Ho fondato il mio personale partito per la riscoperta del nuovo vintage musicale italiano senza fermarsi ai primi anni Settanta. Quella che ho scelto è una bellissima canzone che però è anche difficile tecnicamente da eseguire». Dopo un iniziale giro di presentazioni dell'album nei negozi Feltrinelli (con partenza il 17 febbraio da Milano) come andrai in tour?
«Mi piacerebbe dividere il tour in momenti differenti per presentarmi al pubblico in varie vesti musicali e non, magari dividendomi tra i palcoscenici dei club, quelli dei teatri e delle arene storiche».
Il quarto lavoro da studio della cantante uscirà il 12 febbraio ed è stato scritto tra Milano, Parigi e Berlino che è la città che ha eletto da qualche tempo a sua seconda casa. Al disco ha collaborato un team di autori internazionali, da Shridhar Solanki, già al lavoro con Craig David e Natalie Imbruglia, fino al canadese Simon Wilcox e al francese Francoise Villevieille, mentre la produzione è affidata ad Alex Reinemer e Stefan Leisering del collettivo di dj berlinesi Jazzanova. Malika, con che spirito è nato questo nuovo album?
«Ho voluto raccontare le atmosfere di certe feste e il modo di guardare alle cose con leggerezza, pensando all'oggi». Al lavoro con te sui testi, ancora una volta ci si è messo Gino De Crescenzo in arte Pacifico. Come è andata questa volta?
«Con Gino ci siamo incontrati a Parigi per rifinire i brani. Proprio lì è arrivata l'idea di una canzone che parlasse del qui e ora vissuto dagli amanti clandestini e che poi è diventata la scelta per il Festival». Per la serata festivaliera del giovedì dedicata alle cover canterai “Vivere” di Vasco Rossi...
«Ho fondato il mio personale partito per la riscoperta del nuovo vintage musicale italiano senza fermarsi ai primi anni Settanta. Quella che ho scelto è una bellissima canzone che però è anche difficile tecnicamente da eseguire». Dopo un iniziale giro di presentazioni dell'album nei negozi Feltrinelli (con partenza il 17 febbraio da Milano) come andrai in tour?
«Mi piacerebbe dividere il tour in momenti differenti per presentarmi al pubblico in varie vesti musicali e non, magari dividendomi tra i palcoscenici dei club, quelli dei teatri e delle arene storiche».
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