Nell'intervista-confessione su
Facebook, il Blasco rivela di essere "in letargo" forzato in attesa
del tour. E di desiderare una nuova vita. In città..
Vasco RossiVasco
Rossi: “Faccio i dischi per suonare dal vivo”. Segno dei tempi, si
è voluto raccontare su Facebook, Vasco Rossi, tornato da pochissimi giorni
all’attacco delle classifiche con il nuovo album Sono innocente. E’ questo
il disco che, singolo dopo singolo, traghetterà l’esercito di fedelissimi del
Komandante del rock italiano sino all’attesissimo – e già parzialmente
ufficializzato - , la nuova staffetta live negli stadi del Bel Paese
prevista tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Prima, tre mesi di
riposo forzato e talassoterapia, come disposto dal rigoroso team medico del
rocker di Zocca: “Dormo, recupero le energie ”, ha detto il
Blasco, “Poi leggo molto, visto che ho molto tempo libero. Mi piacciono
i trattati psicologia. Era la mia prima passione, volevo fare lo psicanalista,
poi ho dirottato sul disc-jokey”.
“Faccio i dischi per suonare dal vivo”. In vena di confessioni, Vasco ha
ammesso di non vedere l’ora di tornare a calcare il palcoscenico, il suo vero
habitat. “Suonare dal vivo è l’unico motivo per cui si fanno i dischi”,
ha spiegato il rocker, “Per me è sempre stato così. Io non so nemmeno
quanti dischi ho venduto, non mi interessa. Quello che conta è arrivare al
cuore della gente”. Per un momento, poi, il saggio Komandante ha deciso di
togliersi la maschera e di parlare senza vergogna delle proprie
debolezze. “Quando esco indosso una faccia di sicurezza perché se
mostrassi la mia confusione mi metterebbero in manicomio. Poi, quando incontro
la gente mi tranquillizzo: gli altri sono messi tutti come me”. Il
sogno di Vasco? “Vivere in città.. poter uscire di casa, andare al bar
a bermi qualcosa, chiacchierare, fare arrivare la sera”.
Il nuovo album “Sono innocente”..
“Sono innocente o no / si fa quel che si può”: sono parole del
Komandante, protagonista della sua 17esima fatica in studio in trentasei anni
di onorata carriera, una carriera “rock’n’roll” costellata di successi,
rivoluzioni, sfide e tante, tantissime vittorie. Stavolta però, diversamente
dal passato, Vasco Rossi ha scelto il mese di novembre per lanciare la
tracklist che presto, nel 2015, diventerà la spina dorsale della sua ennesima
tournée marchiata “Live KOM”, disco che salpa sulle note di una title-track ai
confini della psichedelia per approdare, navigando in acque che vanno dal metal
più nero al pop più cristallino, a una gemma folk/gospel, Marta piange
ancora, composta dal Blasco a soli 15 anni.
“Faccio i dischi per suonare dal vivo”. In vena di confessioni, Vasco ha
ammesso di non vedere l’ora di tornare a calcare il palcoscenico, il suo vero
habitat. “Suonare dal vivo è l’unico motivo per cui si fanno i dischi”,
ha spiegato il rocker, “Per me è sempre stato così. Io non so nemmeno
quanti dischi ho venduto, non mi interessa. Quello che conta è arrivare al
cuore della gente”. Per un momento, poi, il saggio Komandante ha deciso di
togliersi la maschera e di parlare senza vergogna delle proprie
debolezze. “Quando esco indosso una faccia di sicurezza perché se
mostrassi la mia confusione mi metterebbero in manicomio. Poi, quando incontro
la gente mi tranquillizzo: gli altri sono messi tutti come me”. Il sogno di Vasco? “Vivere in città.. poter
uscire di casa, andare al bar a bermi qualcosa, chiacchierare, fare arrivare la
sera”.
Il nuovo album “Sono innocente”..“Sono innocente o no / si fa quel che si
può”: sono parole del Komandante, protagonista della sua 17esima fatica in
studio in trentasei anni di onorata carriera, una carriera “rock’n’roll”
costellata di successi, rivoluzioni, sfide e tante, tantissime vittorie.
Stavolta però, diversamente dal passato, Vasco Rossi ha scelto il mese di
novembre per lanciare la tracklist che presto, nel 2015, diventerà la spina
dorsale della sua ennesima tournée marchiata “Live KOM”, disco che salpa sulle
note di una title-track ai confini della psichedelia per approdare, navigando
in acque che vanno dal metal più nero al pop più cristallino, a una gemma
folk/gospel, Marta piange ancora, composta dal Blasco a soli 15 anni.
“Faccio i dischi per suonare dal vivo”. In vena di confessioni, Vasco ha
ammesso di non vedere l’ora di tornare a calcare il palcoscenico, il suo vero
habitat. “Suonare dal vivo è l’unico motivo per cui si fanno i dischi”,
ha spiegato il rocker, “Per me è sempre stato così. Io non so nemmeno
quanti dischi ho venduto, non mi interessa. Quello che conta è arrivare al
cuore della gente”. Per un momento, poi, il saggio Komandante ha deciso di
togliersi la maschera e di parlare senza vergogna delle proprie debolezze. “Quando
esco indosso una faccia di sicurezza perché se mostrassi la mia confusione mi
metterebbero in manicomio. Poi, quando incontro la gente mi tranquillizzo: gli
altri sono messi tutti come me”. Il
sogno di Vasco? “Vivere in città.. poter uscire di casa, andare al bar a bermi qualcosa,
chiacchierare, fare arrivare la sera”.Il nuovo album “Sono innocente”..“Sono
innocente o no / si fa quel che si può”: sono parole del Komandante,
protagonista della sua 17esima fatica in studio in trentasei anni di onorata
carriera, una carriera “rock’n’roll” costellata di successi, rivoluzioni, sfide
e tante, tantissime vittorie. Stavolta però, diversamente dal passato, Vasco
Rossi ha scelto il mese di novembre per lanciare la tracklist che presto, nel
2015, diventerà la spina dorsale della sua ennesima tournée marchiata “Live
KOM”, disco che salpa sulle note di una title-track ai confini della
psichedelia per approdare, navigando in acque che vanno dal metal più nero al
pop più cristallino, a una gemma folk/gospel, Marta piange ancora,
composta dal Blasco a soli 15 anni.
Vasco: “Ogni album è un nuovo
inizio..”. Anche Sono innocente, lanciato dal singolo Come vorrei e
da un videoclip suggestivo girato dall’illustre Pepsi Romanoff nella splendida
cornice della Diga di Radricoli. Questo disco segna il ritorno del Komandante
al rock muscolare, un’opera in 15 atti che trasuda energia, saggezza e,
complici le nuove magistrali ballate, l’etica e il romanticismo del nostro
numero uno. Il titolo lo spiega il brano di apertura “Sono innocente ma…”,
stilisticamente parlando, una vera e propria dichiarazioni d’intenti del
Blasco. Tuttavia, singolo a parte, Sono innocente snocciola anche
alcuni successi editi (“Dannate nuvole”, “Cambia-menti” e “L’uomo più
semplice”), altrettanti “lenti” memorabili in puro stile-Vasco (come “Accidenti
come sei bella”), le riuscitissime “Guai” “Lo vedi”, “Il blues della chitarra
sola” e “Quante volte”, un brano quasi esclusivamente strumentale con pochi
versi in inglese (“Rock Star”) e una gemma scritta a quattro mani con il figlio
Luca (“L’ape regina”) .Quindici tracce che sprigioneranno presto tutta la loro
potenza rock dal vivo. Nel frattempo, non ci resta che ascoltare e riascoltare
“Sono innocente”, tenendo a mente l’augurio del Komandante ai fan, rimbalzato
in rete grazie al suo cliccatissimo “post” su Facebook: “Buon ascolto e
buona vita.. spericolata e piena di guai!!!”
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