giovedì 13 novembre 2014

Vasco Rossi: "Faccio i dischi per suonare dal vivo"






Nell'intervista-confessione su Facebook, il Blasco rivela di essere "in letargo" forzato in attesa del tour. E di desiderare una nuova vita. In città..
Vasco RossiVasco Rossi: “Faccio i dischi per suonare dal vivo”. Segno dei tempi, si è voluto raccontare su Facebook, Vasco Rossi, tornato da pochissimi giorni all’attacco delle classifiche con il nuovo album Sono innocente. E’ questo il disco che, singolo dopo singolo, traghetterà l’esercito di fedelissimi del Komandante del rock italiano sino all’attesissimo – e già parzialmente ufficializzato - , la nuova staffetta live negli stadi del Bel Paese prevista tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Prima, tre mesi di riposo forzato e talassoterapia, come disposto dal rigoroso team medico del rocker di Zocca: “Dormo, recupero le energie ”, ha detto il Blasco, “Poi leggo molto, visto che ho molto tempo libero. Mi piacciono i trattati psicologia. Era la mia prima passione, volevo fare lo psicanalista, poi ho dirottato sul disc-jokey”.



“Faccio i dischi per suonare dal vivo”. In vena di confessioni, Vasco ha ammesso di non vedere l’ora di tornare a calcare il palcoscenico, il suo vero habitat. “Suonare dal vivo è l’unico motivo per cui si fanno i dischi”, ha spiegato il rocker, “Per me è sempre stato così. Io non so nemmeno quanti dischi ho venduto, non mi interessa. Quello che conta è arrivare al cuore della gente”. Per un momento, poi, il saggio Komandante ha deciso di togliersi la maschera e di parlare senza vergogna delle proprie debolezze. “Quando esco indosso una faccia di sicurezza perché se mostrassi la mia confusione mi metterebbero in manicomio. Poi, quando incontro la gente mi tranquillizzo: gli altri sono messi tutti come me”.
 Il sogno di Vasco? “Vivere in città.. poter uscire di casa, andare al bar a bermi qualcosa, chiacchierare, fare arrivare la sera”.

Il nuovo album “Sono innocente”..
“Sono innocente o no / si fa quel che si può”: sono parole del Komandante, protagonista della sua 17esima fatica in studio in trentasei anni di onorata carriera, una carriera “rock’n’roll” costellata di successi, rivoluzioni, sfide e tante, tantissime vittorie. Stavolta però, diversamente dal passato, Vasco Rossi ha scelto il mese di novembre per lanciare la tracklist che presto, nel 2015, diventerà la spina dorsale della sua ennesima tournée marchiata “Live KOM”, disco che salpa sulle note di una title-track ai confini della psichedelia per approdare, navigando in acque che vanno dal metal più nero al pop più cristallino, a una gemma folk/gospel, Marta piange ancora, composta dal Blasco a soli 15 anni.


“Faccio i dischi per suonare dal vivo”. In vena di confessioni, Vasco ha ammesso di non vedere l’ora di tornare a calcare il palcoscenico, il suo vero habitat. “Suonare dal vivo è l’unico motivo per cui si fanno i dischi”, ha spiegato il rocker, “Per me è sempre stato così. Io non so nemmeno quanti dischi ho venduto, non mi interessa. Quello che conta è arrivare al cuore della gente”. Per un momento, poi, il saggio Komandante ha deciso di togliersi la maschera e di parlare senza vergogna delle proprie debolezze. “Quando esco indosso una faccia di sicurezza perché se mostrassi la mia confusione mi metterebbero in manicomio. Poi, quando incontro la gente mi tranquillizzo: gli altri sono messi tutti come me”.
 Il sogno di Vasco? “Vivere in città.. poter uscire di casa, andare al bar a bermi qualcosa, chiacchierare, fare arrivare la sera”.
Il nuovo album “Sono innocente”..“Sono innocente o no / si fa quel che si può”: sono parole del Komandante, protagonista della sua 17esima fatica in studio in trentasei anni di onorata carriera, una carriera “rock’n’roll” costellata di successi, rivoluzioni, sfide e tante, tantissime vittorie. Stavolta però, diversamente dal passato, Vasco Rossi ha scelto il mese di novembre per lanciare la tracklist che presto, nel 2015, diventerà la spina dorsale della sua ennesima tournée marchiata “Live KOM”, disco che salpa sulle note di una title-track ai confini della psichedelia per approdare, navigando in acque che vanno dal metal più nero al pop più cristallino, a una gemma folk/gospel, Marta piange ancora, composta dal Blasco a soli 15 anni.

“Faccio i dischi per suonare dal vivo”. In vena di confessioni, Vasco ha ammesso di non vedere l’ora di tornare a calcare il palcoscenico, il suo vero habitat. “Suonare dal vivo è l’unico motivo per cui si fanno i dischi”, ha spiegato il rocker, “Per me è sempre stato così. Io non so nemmeno quanti dischi ho venduto, non mi interessa. Quello che conta è arrivare al cuore della gente”. Per un momento, poi, il saggio Komandante ha deciso di togliersi la maschera e di parlare senza vergogna delle proprie debolezze. “Quando esco indosso una faccia di sicurezza perché se mostrassi la mia confusione mi metterebbero in manicomio. Poi, quando incontro la gente mi tranquillizzo: gli altri sono messi tutti come me”.
 Il sogno di Vasco? “Vivere in città.. poter uscire di casa, andare al bar a bermi qualcosa, chiacchierare, fare arrivare la sera”.Il nuovo album “Sono innocente”..“Sono innocente o no / si fa quel che si può”: sono parole del Komandante, protagonista della sua 17esima fatica in studio in trentasei anni di onorata carriera, una carriera “rock’n’roll” costellata di successi, rivoluzioni, sfide e tante, tantissime vittorie. Stavolta però, diversamente dal passato, Vasco Rossi ha scelto il mese di novembre per lanciare la tracklist che presto, nel 2015, diventerà la spina dorsale della sua ennesima tournée marchiata “Live KOM”, disco che salpa sulle note di una title-track ai confini della psichedelia per approdare, navigando in acque che vanno dal metal più nero al pop più cristallino, a una gemma folk/gospel, Marta piange ancora, composta dal Blasco a soli 15 anni.

Vasco: “Ogni album è un nuovo inizio..”. Anche Sono innocente, lanciato dal singolo Come vorrei e da un videoclip suggestivo girato dall’illustre Pepsi Romanoff nella splendida cornice della Diga di Radricoli. Questo disco segna il ritorno del Komandante al rock muscolare, un’opera in 15 atti che trasuda energia, saggezza e, complici le nuove magistrali ballate, l’etica e il romanticismo del nostro numero uno. Il titolo lo spiega il brano di apertura “Sono innocente ma…”, stilisticamente parlando, una vera e propria dichiarazioni d’intenti del Blasco. Tuttavia, singolo a parte, Sono innocente snocciola anche alcuni successi editi (“Dannate nuvole”, “Cambia-menti” e “L’uomo più semplice”), altrettanti “lenti” memorabili in puro stile-Vasco (come “Accidenti come sei bella”), le riuscitissime “Guai” “Lo vedi”, “Il blues della chitarra sola” e “Quante volte”, un brano quasi esclusivamente strumentale con pochi versi in inglese (“Rock Star”) e una gemma scritta a quattro mani con il figlio Luca (“L’ape regina”) .Quindici tracce che sprigioneranno presto tutta la loro potenza rock dal vivo. Nel frattempo, non ci resta che ascoltare e riascoltare “Sono innocente”, tenendo a mente l’augurio del Komandante ai fan, rimbalzato in rete grazie al suo cliccatissimo “post” su Facebook: “Buon ascolto e buona vita.. spericolata e piena di guai!!!”

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